Ovvero le coincidenze più belle sono quelle costruite dalla nostra mente, una carta che ricorda qualcuno o qualcosa o abbinata in qualche modo a qualche oggetto presente nella stanza, ma anche una carta diversa da quella che si vorrebbe far riapparire dopo un miscuglio, ma simile, collegata o semplicemente la rappresentazione del suo opposto.
E magari la carta che si vorrebbe (quella del destino) è quella subito dopo, la seconda, e ci sarà un perché. Chiedetelo. Imparate a catalogare le diverse risposte che vi danno persone diverse in contesti diversi, imparerete tante cose.
Il fatto che la carta del destino non sia la prima ma la seconda implica il concetto che le cose non vadano mai come si vorrebbe anche se ci si passa vicino, ma allontana anche pensieri legati alla possibilità di qualche gioco di prestigio.
Il destino si crea nella mente quando si da un senso a tutto questo, alle carte che escono casualmente o forzate da voi.
E ricordate, evitate di forzare carte che volete voi, anche se siete liberi di farlo, lasciate che siano i partecipanti a trovare la propria carta preferita e a dargli un senso.
Lasciate che il destino si crei nelle loro menti.
mercoledì 10 novembre 2010
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